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Alberi da frutto nani
Scritto da: Vivai Piante Gabbianelli il 07/09/2024

alberi da frutto naniBalconi, terrazzi, cortili e piccoli giardini possono ospitare alcuni alberi da frutto nani: essi daranno un raccolto magari non enorme ma prezioso per la soddisfazione che regalano, per la genuinità di una raccolta del tutto biologica e anche per la bellezza anche dei loro fiori!
 

Frutti nani in balcone: perché no?

Anche un terrazzo (e persino un piccolo balcone, se gode della giusta esposizione), possono ospitare un mini frutteto che permetterà di veder maturare i frutti e di godere di un piccolo e prezioso raccolto.

L'uso di allestire sul terrazzo un orto in vaso è ormai abbastanza diffuso, ma non altrettanto accade con le piante da frutto nane, spesso ritenute difficili da coltivare e poco produttive in contenitore.

In realtà sono molte i tipi di piante nane da frutto che si adattano discretamente alla vita in contenitore e che, se ricevono le dovute cure, regalano grandi soddisfazioni.

 

Il microclima del terrazzo

Prima di acquistare un albero da frutto nano per il terrazzo, è importante conoscere l'andamento climatico locale, la quantità media di piogge e la media delle temperature minime invernali.

La frequenza di gelate tardive, ad esempio, può consigliare di evitare la scelta di specie a fioritura precoce come l'albicocco.

È inoltre utile tenere nota delle temperature e della quantità di piogge, rilevabili tramite un pluviometro: ciò consente di seguire i fenomeni relativi allo sviluppo dei parassiti e di programmare le irrigazioni dei frutti nani in vaso.

 

Come organizzare lo spazio

Per evitare delusioni e avere più garanzie sul benessere degli alberi nani da frutto, è consigliabile scegliere esemplari più diffusi nella zona in cui si abita, con particolare attenzione alle varietà conosciute oggi come "antiche", scomparse dal mercato professionale in quanto poco redditizie secondo la logica della grande distribuzione, veri gioielli per la coltivazione a livello familiare.

Se si desidera coltivare un solo albero da frutta di una certa specie, è importante accertarsi che quella varietà sia “autofertile”, cioè che possa essere fecondata dal proprio polline: una scelta ampia tra gli albicocchi e i nespoli del Giappone, ma difficile tra i meli, quasi impossibile tra i peri e i ciliegi che devono essere vicini ad altri esemplari per poter dare frutti.

Per favorire l'impollinazione degli alberi da frutta nani è fondamentale accostare alla pianta nana una varietà della stessa specie o una varietà diversa purché compatibile (cioè con epoca di fioritura sovrapponibile) con la prima.

 

La portata del pavimento

La quantità di vasi da allestire, soprattutto se di grande dimensione e quindi molto pesanti (considerando il vaso, il terriccio e la pianta stessa, che crescendo diventa anch'essa di peso considerevole) deve essere valutata in relazione alla portata del pavimento del terrazzo.

Si consiglia di fare eseguire ad un tecnico la necessaria verifica tecnica; in linea di massima la portata si aggira intorno ai 450 kg/mq nelle costruzioni recenti.

 

La disposizione dei vasi

Un aspetto da valutare bene è il posizionamento dei contenitori: i piccoli alberi da frutto hanno bisogno di molto sole per far maturare i loro preziosi frutti e di protezione dai venti forti che ostacolano l'impollinazione e danneggiano foglie e fiori.

Se il terrazzo è esposto a forti correnti d'aria, frequenti ai piani alti, meglio riparare le piante nane da frutto con un frangivento, per esempio un graticcio in legno o un paravento di bambù alle spalle dell'esemplare.

Evitare invece di posizionare la pianta sotto una tettoia o in un angolo troppo chiuso: le piante frutto nane hanno bisogno di una buona circolazione d'aria, di sentire il caldo e il freddo, di prendere la pioggia e la rugiada, di essere accarezzati dalla brezza.

 

Il contenitore e il substrato adatto

Fondamentale è la scelta dei vasi: le piante da frutto nane richiedono comunque contenitori capienti, di dimensioni medio-grandi, con altezza e larghezza comprese tra 50 e 100 cm. Vanno benissimo dei grandi vasi in legno, in resina o in terracotta.

Naturalmente vasche e fioriere devono essere dotate di fori di drenaggio per lo scolo dell'acqua in eccesso. Se non li possiedono, vanno praticati con un trapano.

Il fondo del contenitore va protetto con una retina; su di essa va quindi distribuito uno strato di argilla espansa a sua volta ricoperto da un tessuto filtrante: questo per evitare che l'acqua, uscendo dai fori, trascini con sé parte del terriccio e intasi gli scarichi del terrazzo. Questi ultimi devono essere ben visibili e facili da ispezionare: fare attenzione a non coprirli mentre si collocano i vasi, perché i ristagni idrici metterebbero a dura prova l'impermeabilizzazione del pavimento.

Per l’invasatura il terriccio universale sarà più che sufficiente, meglio però se arricchito con della sostanza organica (terriccio da compost o stallatico in polvere).

 

Le cure essenziali per piante da frutto nane in vaso

Per un raccolto magari non enorme ma comunque soddisfacente, di vitale importanza è un occhio molto attento all'irrigazione, soprattutto alla ripresa vegetativa: l'acqua va fornita regolarmente e con generosità; anche d'inverno, se il vaso non è molto grande oppure dopo alcuni giorni di sole e clima relativamente mite, meglio inumidire il terreno.

Una buona concimazione in autunno e in primavera stimola la produzione dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo; lo stallatico va bene ma è eccellente anche il terriccio da compostaggio.

Controllare spesso la salute delle piante: occorre intervenire con tempestività, allo stadio iniziale di una malattia fungina o di un attacco parassitario, per non compromettere la fruttificazione ed evitare di dover eseguire trattamenti con prodotti chimici, quasi inevitabili se l'infestazione si estende.

Dal momento che la frutta raccolta è destinata alla tavola, è quindi consigliabile utilizzare metodi di lotta naturali, come l'eliminazione manuale o gli infusi preparati in casa, oppure prodotti biologici a bassa tossicità.

Un efficace preparato casalingo vegetale è il macerato d'ortica. Si prepara mettendo 5 etti di ortica fresca senza radici (o 100 g di pianta essiccata) in 5 litri di acqua fredda per 10 giorni, mescolandolo ogni giorno (ne bastano meno se si lascia il contenitore al sole).

Per la lotta contro acari, parassiti come le tignole e la mosca del ciliegio, funghi come la bolla del pesco, la peronospora, la ticchiolatura e i marciumi, va diluito in acqua (circa 20 g ogni 100 di acqua) e distribuito per 3 giorni di seguito, ripetendo il trattamento dopo 2 settimane.

La potatura è indispensabile per contenere le dimensioni delle piante nane e stimolare la produzione. Meglio acquistare esemplari già formati: un albero da frutto di tre o quattro anni ha subito vari interventi di formazione, ha già un aspetto ben definito e sarà in futuro più facile da seguire con le potature invernali di mantenimento e fruttificazione.

 

Il fico in terrazzo

Il fico regala tantissimi frutti a fine estate, è una specie frugale, facile da coltivare e resistente alle malattie.

Nei primi anni di sviluppo si accontenta di un piccolo contenitore, poi però sarà da rinvasare in una vasca profonda.

 

I frutti di bosco in terrazzo

I lamponi, ribes, more, uva spina e altri piccoli frutti sono decorativi e facili se il clima è fresco, la posizione parzialmente ombreggiata e il terreno acido.

Attenzione: molte varietà non tollerano le innaffiature con acqua calcarea. Il ribes ad alberello è compatibile anche con un piccolo balcone.

Si consiglia di metterli a dimora in cassette profonde almeno 40 cm e fornite concime ricco di guano o terriccio di compost: sono piante ad alto consumo energetico.

Il ribes è più facile e meno sensibile ai problemi ambientali rispetto a lamponi e mirtilli.

 

L’olivo in vaso

Gli olivi in vaso non occupano molto spazio perché la loro crescita rimane contenuta.

In vaso la produzione di frutti non è abbondante, ma ripagata dalla bellezza della pianta, che essendo sempreverde, è decorativa anche in inverno.

È un albero adatto a climi miti, ma la scelta delle varietà maggiormente resistenti al freddo, come il “Leccino”, estende la coltivazione a zone più rigide, se in inverno c'è un angolo protetto dal gelo e molto luminoso.

L’olivo ama il sole, il terreno fertile, fresco e ben drenato e irrigazioni moderate evitando i ristagni d'acqua. Il vaso deve essere di dimensione pari alla metà del diametro della chioma.

 

Gli agrumi in vaso


Quasi tutte le specie di agrumi crescono bene in vaso, a partire dal kumquat, ornamentale e commestibile. Ma occorre avere la certezza di un ambiente idoneo per la stagione invernale: devono stare in piena luce e a temperature non inferiori ai 10°C.

 

Il melo in vaso


Il melo è un albero da frutto ideale se lo spazio è ristretto, purché sia innestato su portainnesto nanizzante, che lo rende adatto alla coltivazione in vaso.

Da coltivare in un contenitore di resina di almeno 60 cm di diametro e 50 di altezza e da situare nell'angolo più soleggiato del terrazzo, utilizzando un terriccio di medio impasto, ben drenato ma ricco di sostanza organica.

È opportuno acquistare piante già formate, di tre o quattro anni, che richiederanno solo le potature invernali di mantenimento e fruttificazione.

Attenzione: per favorire l'impollinazione, e quindi la fruttificazione, è opportuna la presenza nelle immediate vicinanze di un altro melo, anche di varietà diversa purché compatibile (cioè con epoca di fioritura sovrapponibile) con il primo oppure anche una pianta di melo da fiore sarà adatta allo scopo.

In un grande terrazzo ci si può maggiormente sbizzarrire nella scelta delle specie e varietà potendo optare anche su meli a portamento più espanso e di dimensioni maggiori, sempre collocati in grandi vasche profonde e drenate.

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